Architettura

Perché le case passive sono il futuro dell'abitare urbano

Silvia Lugari24/07/2025
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Nelle nostre città, dove le sfide ambientali e sociali si intersecano con le esigenze della vita quotidiana, sta emergendo un nuovo paradigma: l'abitare urbano sostenibile. Questo riguarda sia le città tradizionali che le smart cities in via di sviluppo. Di fronte al crescente consumo energetico e all'inefficienza degli edifici, emerge chiaramente la necessità di un modello abitativo in grado di rispondere in modo sistemico e intelligente.

In questo contesto, le case passive offrono una soluzione concreta, sostenendo una costruzione sostenibile ed efficiente che mette al centro il benessere umano.

Case Passive: un nuovo standard per la progettazione architettonica intelligente

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Le case passive - note anche come Passivhaus - sono più di semplici edifici a basso consumo energetico; rappresentano un approccio intelligente e integrato alla progettazione architettonica, dove ogni elemento è concepito per massimizzare sia l'efficienza energetica che il comfort abitativo. Il concetto è nato in Germania alla fine degli anni '80 attraverso la collaborazione dei professori Wolfgang Feist e Bo Adamson, che hanno sviluppato lo Standard Passivhaus. Il loro obiettivo era creare un modello costruttivo capace di ridurre drasticamente il consumo energetico degli edifici. I primi esempi costruiti secondo questo standard sono apparsi a Darmstadt, Germania.

Lo standard Passivhaus si basa su una serie di principi rigorosi: isolamento termico avanzato, finestre ad alte prestazioni, ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, costruzione a tenuta d'aria ed eliminazione dei ponti termici. È fondamentale sottolineare che la progettazione di una casa passiva non consiste nell'aggiungere una tecnologia specifica a un edificio esistente, ma nel seguire un approccio progettuale integrato fin dall'inizio. I principi della sostenibilità sono incorporati in ogni fase del processo di progettazione - non applicati successivamente - plasmando ogni decisione per garantire efficienza, comfort e armonia ambientale.

Il risultato è non solo un consumo energetico fino al 90% inferiore rispetto agli edifici convenzionali, ma anche un ambiente interno costantemente salubre, silenzioso e termicamente stabile.

Perché le città sono ideali per le case passive

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Le case passive funzionano particolarmente bene in ambienti ad alta densità come le città. Le forme compatte tipiche degli edifici urbani aiutano a minimizzare lo scambio di calore con l'esterno, migliorando l'efficienza energetica. Allo stesso tempo, i loro sistemi di ventilazione controllata garantiscono un apporto costante di aria pulita e filtrata - un beneficio essenziale nelle aree colpite da traffico e inquinamento, contribuendo significativamente al comfort interno e al benessere generale.

Esistono già esempi convincenti di questo approccio in azione. Il quartiere Bahnstadt di Heidelberg, in Germania, è attualmente la più grande area urbana al mondo costruita interamente secondo gli standard delle Case Passive. Su una superficie di circa 116 ettari, ogni edificio del quartiere è certificato secondo il protocollo Passivhaus, con un consumo energetico per il riscaldamento mantenuto al di sotto dei 15 kWh/m² all'anno.

Vantaggi delle case passive: ambientali, economici e sociali

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Le case passive riducono significativamente le emissioni di CO₂, svolgendo un ruolo vitale nella transizione verso un modo di vivere urbano più sostenibile. Il loro consumo energetico estremamente basso porta a costi delle utenze inferiori, rendendo l'investimento iniziale finanziariamente sostenibile nel medio-lungo termine.

Offrono inoltre un comfort abitativo eccezionale, grazie a temperature interne costanti, assenza di correnti d'aria, riduzione del rumore e flusso continuo di aria filtrata. Queste caratteristiche contribuiscono a migliorare la salute e la qualità della vita complessiva degli occupanti.

Inoltre, le case passive possono essere uno strumento efficace per affrontare la povertà energetica. Rendendo la costruzione sostenibile più accessibile, permettono una maggiore inclusione sociale. Un esempio notevole è LILAC (Low Impact Living Affordable Community) a Leeds, Regno Unito - un progetto che unisce responsabilità ambientale ed equità sociale attraverso un modello abitativo cooperativo.

Ostacoli da superare e strategie per il cambiamento

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Tra le principali barriere alla diffusione delle case passive ci sono la percezione di alti costi iniziali e la mancanza di competenze tecniche. Per sostenere un cambiamento verso pratiche edilizie sostenibili, è fondamentale implementare incentivi pubblici, fornire programmi di formazione professionale e sensibilizzare cittadini e autorità pubbliche.

In Norvegia, il programma FutureBuilt illustra come un mix strategico di politiche attive, educazione e monitoraggio possa stabilire le case passive come standard nello sviluppo urbano. Lanciato nel 2010, FutureBuilt mira a promuovere edifici e quartieri a basse emissioni di carbonio riducendo le emissioni di gas serra del 50% rispetto alle norme tradizionali. Attraverso una serie di progetti pilota in contesti residenziali, educativi e urbani, l'iniziativa dimostra che sostenibilità, architettura di alta qualità e città vivibili possono andare di pari passo.

Case Passive: una soluzione pronta per le smart cities del futuro

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Le case passive non sono un ideale utopico - sono una soluzione reale e certificabile già a portata di mano. In un mondo in rapido cambiamento, costruire edifici che offrano sia efficienza energetica che comfort eccezionale non è solo un'opportunità, ma una necessità.

Abbracciare una progettazione architettonica intelligente è diventato un imperativo strategico per chiunque immagini città più resilienti, inclusive e centrate sull'uomo. Le case passive indicano la strada da seguire: vivere nel futuro è possibile, e inizia con spazi progettati con cura.

Team editoriale dormakaba

Silvia Lugari

Silvia Lugari

Silvia Lugari si occupa di placemaking e pianificazione di eventi per gli spazi rigenerati della Manifattura Tabacchi a Firenze. Dopo essersi laureata in Architettura presso l'Università di Firenze, per oltre dieci anni ha organizzato eventi culturali e viaggi per architetti, collaborando con le riviste 'Casabella' e 'The Plan'.

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