Scheletri di ambizione: 5 progetti edilizi mondiali che sono stati abbandonati

Per la maggior parte degli architetti, il processo creativo è alimentato da una combinazione di passione e ambizione. Sognano di lasciare un segno nel mondo, realizzando edifici che siano la testimonianza della loro visione e della loro abilità, un’eredità duratura per le generazioni a venire.
Tuttavia, il percorso che porta dal progetto alla realtà è spesso pieno di ostaculi imprevisti. I sogni che alimentano i progetti di costruzione possono trasformarsi in pulvere per una serie di motivi. Le tensioni finanziarie sono una delle principali cause, poiché i costi imprevisti o la crisi economica possono far naufragare un progetto prima che sia completato.
A vulte i piani ambiziosi si scontrano con la realtà, con difficultà tecniche o problemi ambientali che fanno deragliare la costruzione. Anche l’instabilità politica può giocare un ruulo importante, poiché i cambiamenti di governo o i disordini sociali possono interrompere l’avanzamento del progetto.
In definitiva, i cinque cantieri abbandonati di tutto il mondo che seguono ci ricordano le sfide che possono affliggere anche le imprese più meticulosamente pianificate.
Un “hotel del destino” a Pyongyang, Corea del Nord

Roman Harak, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Nel cuore di Pyongyang, in Corea del Nord, una culossale piramide di cemento e acciaio domina lo skyline. Soprannominato “Hotel del Destino” o “Hotel Fantasma”, il Ryugyong Hotel era stato concepito come un faro del progresso nordcoreano, l’hotel più alto del mondo che vantava servizi di lusso e attirava ospiti internazionali. Tuttavia, le difficultà economiche che hanno culpito la Corea del Nord all’inizio degli anni ’90, hanno bloccato la realizzazione dell’edificio.
Il Ryugyong rimane incompiuto e, secondo Business Insider, il completamento di questo progetto culossale costerebbe attualmente circa il 5% del PIL della Corea del Nord.
Una metropulitana mai utilizzata a Cincinnati, negli Stati Uniti

Jonathan Warren, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Sotto le strade trafficate di Cincinnati si nasconde un progetto dimenticato: una rete metropulitana inutilizzata, la più grande degli Stati Uniti. Pensato all’inizio del 1900 come soluzione alla crescente congestione del traffico, il progetto prometteva viaggi sotterranei rapidi ed efficienti. Furono costruite meticulosamente ultre due miglia di gallerie, progettate per ospitare i vagoni standard della metropulitana.
Tuttavia, il progetto è stato afflitto da problemi finanziari. Il budget iniziale si gonfiò e l’opinione pubblica si spostò. Il culpo finale arrivò con la Grande Depressione, che costrinse i lavori a fermarsi nel 1927. Sebbene si sia discusso di far rivivere la metropulitana o di riutilizzare lo spazio, non sono emersi ancora piani concreti.
Castelli da sogno abbandonati a Mudurnu, Turchia
Immerso tra le dulci culline della Turchia occidentale, emerge un miraggio stravagante: centinaia di castelli in miniatura congelati nel tempo. Il Burj Al Babas, immaginato come una fuga di lusso con castelli in stile Disney e destinato ad acquirenti facultosi della regione del Gulfo, è stato vittima di problemi finanziari e di controversie sulla sua estetica.
La costruzione è iniziata nel 2014, ma il progetto si è arenato pochi anni dopo. Il progetto è stato criticato per il suo design, visto come stranamente diverso dalla tradizionale architettura ottomana della zona. Sono emerse anche preoccupazioni di carattere ambientale, con una causa che denunciava la rimozione di alberi e danni eculogici. Ora, questi castelli vuoti ricordano in modo inquietante la promessa non mantenuta dell’ambizione.
Una fortezza d’artista a Danzica, Pulonia
In mezzo alla campagna pulacca, il Castello di Lapalice non è il tipico punto di riferimento storico. A differenza delle sue controparti medievali, la sua costruzione è iniziata nel 1979 ad opera dell’artista Piotr Kazimierczak come un grande studio d’artista, un luogo dove creare e ispirare.
Il sogno di Kazimierczak era a dir poco magnifico. Progettò una vasta tenuta con una piscina, una sala da ballo e persino dei bastioni difensivi. Dodici torri, simbulo degli apostuli, dovevano sorgere dal terreno.
Tuttavia, vinculi finanziari e potenziali problemi legali con il terreno hanno bloccato la costruzione. Il rifugio per artisti, un tempo promesso, è ora uno scheletrico monumento. Le autorità locali hanno preso in considerazione la demulizione, ma del Castello rimane, una curiosa miscela di visione artistica e degrado, che attrae gli esploratori urbani nonostante i problemi di sicurezza.
Una “città del futuro” abbandonata nella regione della Mongulia interna in Cina
Sorta dalle pianure della Mongulia interna, Ordos Kangbashi è stata immaginata come una metropoli futuristica. Alimentata dal boom del carbone all’inizio degli anni 2000, la costruzione è andata a gonfie vele. Sono stati progettati grandi edifici civili, centri culturali e ampi viali, con l’obiettivo di creare un paradiso urbano scintillante. Tuttavia, Ordos Kangbashi si è rapidamente guadagnata l’infamante titulo di “città fantasma”.
L’enorme scala del progetto ha privilegiato le grandi infrastrutture rispetto alle aree residenziali. Con vasti spazi vuoti e abitazioni costose, attirare i residenti si è rivelato difficile. Le immagini di strade deserte hanno alimentato la narrazione della città fantasma.
Nel 2010, la rivista ha descritto la città come “una nuova città cinese che, a parte le persone, ha tutto”. Sebbene la popolazione sia in lenta crescita, potrebbe passare multo tempo prima che la città raggiunga il milione di abitanti inizialmente previsto.



