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I 5 Film più influenti sull’architettura

Indoors, Theater, Cinema

L’architettura, con la sua capacità di definire e modellare il nostro ambiente, è un tema spesso elaborato nel mondo cinematografico. Dalla rappresentazione di architetti visionari alla riflessione sugli edifici come attori centrali nella storia, i film sull’architettura offrono una prospettiva unica e spesso originale sulla relazione tra design, spazio e umanità.
Di seguito cinque film che esplorano l’architettura in modi diversi ma tutti affascinanti.

1. “The Brutalist” (2023) – Architettura brutalista come motore narrativo

Diretto da Brady Corbet e celebrato all’ultima edizione del Festival Cinematografico di Venezia, The Brutalist è una potente rappresentazione dell’architettura brutalista e del suo impatto sia estetico che sociale. Il film racconta la storia di un architetto ebreo, Laszlo Toth (interpretato da Adrien Brody), sopravvissuto ai campi di concentramento ed emigrato negli Stati Uniti dopo la Guerra, che cerca di realizzare il suo sogno in un mondo post-bellico in cui la ricostruzione delle città e delle nazioni è una necessità urgente.

L’architettura brutalista, con la sua enfasi sull’uso del cemento grezzo e sulla funzionalità, riflette il contesto di durezza e resilienza in cui si muove il protagonista. Gli edifici massicci, privi di ornamenti, rappresentano non solo un’epoca storica, ma anche una filosofia: costruire per resistere, sia fisicamente che ideologicamente.

Nel film, l’architettura non è semplicemente uno sfondo per la narrazione, ma una forza modellante, un’ossessione e una visione che guida il protagonista in un’epoca di trasformazioni.

2. “My Architect: A Son’s Journey” (2003) – Un biopic intimo su Louis Kahn

Anche se tecnicamente un documentario, “My Architect” è un’eccezione da includere nella nostra lista grazie al suo ritratto intimo e profondo dell’architetto Louis Kahn, uno dei più grandi maestri del design moderno. Diretto dal figlio di Kahn, Nathaniel, il film esplora la vita e l’eredità dell’architetto attraverso la lente della sua famiglia e delle sue opere.

Louis Kahn, noto per edifici iconici come l’Assemblea Nazionale del Bangladesh a Dacca e il Kimbell Art Museum a Fort Worth in Texas, viene ritratto come una figura complessa, allo stesso tempo un genio e un uomo pieno di contraddizioni. L’architettura in “My Architect” non è solo celebrata. L’opera è anche una riflessione sulla vita personale e sulla tensione tra ambizione creativa e fallimenti umani.

Il film permette di esplorare alcuni dei progetti più grandiosi di Kahn, osservando come le sue creazioni influenzano non solo il paesaggio, ma anche le persone che vi interagiscono. “My Architect” diventa quindi un momento meditativo sull’architettura come eredità e come specchio della vita del suo creatore.

3. “Playtime” (1967) – L’architettura come protagonista

Playtime”, diretto da Jacques Tati, è uno dei film più influenti e iconici in cui l’architettura moderna gioca un ruolo fondamentale. Ambientato in una Parigi futuristica fatta di edifici geometrici d’acciaio, freddi e impersonali, il film esplora l’alienazione dell’uomo moderno in un mondo dominato dalla tecnologia e dalla standardizzazione degli spazi urbani.

Il protagonista Monsieur Hulot, interpretato dallo stesso Tati, si muove goffamente attraverso questa città moderna, cercando di navigare tra le trappole e i paradossi degli spazi progettati per l’efficienza, ma che finiscono per confondere e disorientare le persone.

L’architettura in “Playtime” è protagonista quanto gli attori, e il film è una critica sottile e divertente al modo in cui l’urbanizzazione moderna può distanziare l’uomo dal contatto umano e dalla bellezza della vita quotidiana. Tati utilizza gli edifici come strumenti comici e narrativi, facendo dell’architettura non solo uno sfondo, ma una parte attiva della storia. Per l’occasione il regista fece costruire una vera e propria metropoli in miniatura, con palazzi di cemento, strade, semafori e perfino una centrale elettrica.

4. “La grande bellezza” (2013) – L’architettura di Roma come riflesso dell’anima

Diretto da Paolo Sorrentino, “La grande bellezza“, premio oscar come Miglior Film Straniero nel 2014, rende omaggio alla città di Roma, dove l’architettura monumentale diventa un riflesso della ricerca di significato del protagonista, Jep Gambardella, interpretato dall’attore Toni Servillo. Jep è uno scrittore disincantato che attraversa la vita mondana della Città Eterna, circondato da palazzi storici, chiese barocche e rovine antiche che testimoniano la grandezza passata della Città.

L’architettura in “La grande bellezza” è utilizzata per esplorare temi come il decadimento, la bellezza e la superficialità della vita moderna. Le inquadrature maestose di Sorrentino, con gli edifici romani che dominano lo schermo, enfatizzano il contrasto tra la grandiosità del passato e il vuoto esistenziale del presente.

In questo film, Roma non è solo uno sfondo pittoresco, ma un personaggio vivo che interagisce con il protagonista. L’architettura diventa simbolo del desiderio umano di trovare la bellezza e il significato in un mondo che sembra ormai averli persi.

5. “Blade Runner” (1982) – L’architettura distopica: un futuro oscuro e ispirato

Blade Runner” (1982), diretto da Ridley Scott, è un capolavoro che fonde architettura e narrativa futuristica in modo straordinario. L’ambientazione del film, una Los Angeles distopica e decadente, è caratterizzata da un’architettura iper-urbanizzata, che mescola influenze Art Deco con strutture industriali massicce e torreggianti. La città è perennemente avvolta da una coltre di nebbia inquinata che oscura il sole, mentre gli edifici, alti e cupi, sembrano privi di vita.

L’architettura di “Blade Runner” non è solo uno sfondo visivo, ma una componente essenziale della narrazione: rappresenta il collasso della natura umana sotto il peso del progresso tecnologico, creando una città soffocante, piovosa e caotica, dove la divisione tra classi e umanità stessa diventa evidente. Il connubio tra architettura e atmosfera amplifica il tema del film, in cui il futuro è tanto affascinante quanto inquietante. Ridley Scott ha rivelato che le scenografie di “Blade Runner” sono state ispirate da una vasta gamma di immagini e artisti, tra cui il celebre dipinto Nighthawks di Edward Hopper, lo skyline notturno di Hong Kong, i paesaggi industriali di Tyneside, il fumetto francese Métal Hurlant (Heavy Metal) e, naturalmente, il classico cinematografico “Metropolis”.

L’architettura nel cinema: come gli spazi costruiti influenzano storie ed emozioni

I film sull’architettura ci offrono una finestra sul modo in cui gli spazi costruiti influenzano le nostre vite, le nostre emozioni e il nostro modo di vedere il mondo. Dai biopic su architetti visionari, come “My Architect”, ai film che mettono l’architettura al centro della narrazione, come “Playtime” e “The Brutalist”, questi cinque film dimostrano come l’architettura possa essere molto più di uno sfondo: può essere un personaggio, un motore della trama, un simbolo potente della condizione umana e della società.

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