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Architettura organica: i 5 esempi più rappresentativi

Nature, Outdoors, Water

«Nessuna casa dovrebbe mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Dovrebbe essere della collina, appartenerle. Collina e casa dovrebbero vivere insieme, ognuna più felice grazie all’altra». Questa frase dell’architetto statunitense Frank Lloyd Wright (1867-1959), che appare nel suo libro “Frank Lloyd Wright: An Autobiography”, è il punto di partenza per conoscere l’architettura organica. Questo stile architettonico fa la sua comparsa all’inizio del Novecento, nello stesso periodo dell’Art Nouveau, e in contrapposizione con le forme razionali del Movimento Moderno.

L’architettura organica mira a progettare edifici in armonia con il contesto naturale, promuovendo l’equilibrio tra uomo e natura. Questo concetto nasce dall’idea che l’architettura non debba essere un elemento estraneo all’ambiente, piuttosto un’estensione di esso.

Frank Lloyd Wright è considerato il padre dell’architettura organica; utilizzò questo termine per la prima volta già nel 1908 per descrivere edifici in cui forma, funzione e materiali dialogano con la natura circostante.Il termine poi fu riproposto in un articolo per “Architectural Record” e infine nel libro “Organic Architecture”, dove furono riportate quattro conferenze tenute da Wright al RIBA Royal Institute of British Architects di Londra, nel 1939.

5 elementi distintivi per riconoscere l’architettura organica

L’architettura organica si oppone alla rigidità degli schemi architettonici tradizionali, proponendo invece una progettazione fluida e integrata con l’ambiente. L’obiettivo principale è quello di creare spazi che rispettino le esigenze dell’uomo, utilizzando materiali naturali e forme ispirate al mondo organico. Tra gli architetti rappresentativi di questo stile si ricordano, oltre a Frank Lloyd Wright, Bruce Goff, Richard Neutra, Rudolf Schindler, Alvar Aalto e Paolo Soleri. Le caratteristiche principali che rendono riconoscibile questo stile architettonico sono:

Integrazione con la natura
Gli edifici sono progettati per fondersi con il paesaggio circostante, utilizzando materiali locali e rispettando le caratteristiche geografiche del sito. L’edificio non solo deve dialogare con la natura, ma nascere da essa. L’armonia passa anche dai colori, sia all’interno che all’esterno, che non devono essere in contrasto con la natura, ma in dialogo.

Uso di materiali naturali
Legno, pietra, vetro e altri elementi organici vengono preferiti per garantire un’armonia estetica e funzionale con l’ambiente.

Forme fluide e biomorfe, unite all’unicità
Le strutture si ispirano alle forme della natura, evitando linee rigide e angoli netti. Ogni edificio inoltre deve essere unico e diverso dagli altri, perché ogni persona che andrà a occupare lo spazio è diversa e la sua unicità va esaltata.

Spazi aperti e luminosi
Ampie vetrate e ambienti ariosi permettono alla luce naturale di penetrare negli spazi interni, creando una connessione tra interno ed esterno.

Sostenibilità e rispetto dell’ambiente
L’architettura organica punta a ridurre l’impatto ecologico, sfruttando energie rinnovabili e soluzioni costruttive a basso impatto ambientale.

5 esempi di architettura organica iconici

Alcuni principi dell’architettura organica hanno influenzato significativamente la bioarchitettura, orientata sulla sostenibilità ambientale e sul benessere umano. La bioarchitettura adotta l’uso di materiali naturali e tecnologie sostenibili, perseguendo un equilibrio tra costruito e ambiente naturale, in linea con la visione organica di Wright.

Uno stile quindi che ha grande risonanza anche nell’architettura contemporanea, non solo nella scelta delle forme, come nel caso dei progetti di Santiago Calatrava o Zaha Hadid, ma anche e soprattutto nei nuovi principi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
Questi gli esempi più rappresentativi dell’architettura organica:

Casa sulla cascata (Fallingwater) – Frank Lloyd Wright

Questa celebre residenza in Pennsylvania, progettata da Frank Lloyd Wright tra il 1936 e il 1939, è costruita sopra una cascata attiva. L’edificio è caratterizzato da terrazze a sbalzo in cemento rivestite di stucco, ancorate alla roccia naturale della cascata, mentre la facciata è costruita con lastre di arenaria locale, creando un forte legame visivo con l’ambiente. All’interno, la casa presenta pavimenti in pietra e arredi in noce marezzato, con ampie vetrate che favoriscono la connessione visiva con la natura circostante. La Casa sulla Cascata è l’icona per eccellenza dell’architettura organica.

Biblioteca Viipuri – Alvar Aalto

By Ninaraas – Own work, CC BY 4.0, Link

La Biblioteca di Viipuri, progettata da Alvar Aalto e completata nel 1935, rappresenta un esempio significativo dell’architettura organica. Situata a Vyborg, in Russia, l’edificio si compone di due blocchi sfalsati: il principale ospita sale di lettura, una biblioteca per ragazzi e una sala periodici, mentre il secondario accoglie un archivio, un piccolo auditorium e uffici amministrativi. L’uso di materiali naturali, come i listelli di legno rosso nel soffitto ondulato dell’auditorium, e l’illuminazione indiretta attraverso lucernari circolari nelle sale di lettura, riflettono l’attenzione di Aalto al benessere degli utenti e all’integrazione con l’ambiente circostante.

Opera House di Sydney – Jørn Utzon

Progettata dall’architetto danese Jørn Utzon e completata nel 1973, è un emblema dell’architettura organica, più tarda. Le sue celebri coperture a guscio, che evocano vele spiegate o conchiglie marine, si integrano armoniosamente con la baia di Sydney, creando un forte legame visivo con l’ambiente naturale circostante. Per l’Opera House Utzon trasse ispirazione dalla natura, utilizzando forme curve e materiali come cemento, vetro e acciaio per realizzare una struttura scultorea e fluida. Questo approccio riflette la sua propensione per un’architettura organica, dove l’edificio non solo risponde alle esigenze funzionali, ma si fonde con il contesto naturale, creando un’esperienza estetica e sensoriale unica.

TWA Flight Center – Eero Saarinen

Questo terminal aeroportuale, situato a New York, si distingue per le sue linee curve che ricordano le ali di un uccello, enfatizzando il concetto di movimento e leggerezza. Il TWA Flight Center, progettato da Eero Saarinen, fu completato nel 1962 presso l’aeroporto JFK di New York. La struttura presenta un tetto a guscio in cemento armato, supportato agli angoli, che evoca l’immagine di un grande uccello in volo, simbolo del dinamismo dell’aviazione. All’interno, spazi fluidi e aperti, caratterizzati da ampie vetrate e corridoi tubolari, creano un ambiente che facilita il movimento naturale dei passeggeri, incarnando l’idea di un’architettura in armonia con le esigenze umane e l’ambiente circostante. Questo design innovativo ha rivoluzionato l’architettura aeroportuale, coniugando forma scultorea e funzionalità, e rappresenta una pietra miliare nell’approccio organico di Saarinen.

Elbphilharmonie – Herzog & de Meuron

La Elbphilharmonie di Amburgo, progettata dallo studio svizzero Herzog & de Meuron e inaugurata nel 2017, è un esempio di come le caratteristiche dell’architettura organica influenzano anche l’architettura contemporanea. L’edificio sorge sopra il vecchio magazzino Kaispeicher A, mantenendo la facciata in mattoni esistente, su cui si innalza una struttura vetrata dalle forme ondulate che richiamano le onde del fiume Elba e le vele delle navi. Questa combinazione di materiali e forme crea un dialogo armonioso tra passato e presente, integrando l’edificio nel contesto urbano e naturale circostante. La facciata di vetro, composta da pannelli curvi, riflette il cielo, l’acqua e la città, trasformando l’edificio in un cristallo iridescente che cambia aspetto con le variazioni di luce e prospettiva.

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